Acqua e Veleno

Addestramento base per la scale di StoneFish (Seraphim)

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    Acqua e Veleno



    Il tuo personaggio si ritrova a fissare l'orizzonte lontano dalla cima di un promontorio roccioso a picco sul mare.
    E' la fase del tramonto. Presto le tenebre caleranno in questo angolo di mondo rendendo pericolosa la permanenza in questo luogo.
    Non vi è nessun altro in giro nelle immediate vicinanze che possa importunarti, ma nemmeno aiutarti se dovessi malauguratamente inciampare e farti del male.
    Sai che dovresti tornare a casa a riposare, magari consumando prima una breve cena e facendoti un bel bagno ristoratore, ma il richiamo del mare si fa sempre più forte dentro di te.
    E' normale tutto questo?



    Note Quest Master
    Benvenuta nel tuo addestramento. Come da prassi, ti chiedo una introduzione di Himica partendo dalla sua attuale occupazione lavorativa, dalla sua delicata condizione familiare fino a prendere in esame la sua giornata tipo. Facci conoscere meglio il tuo personaggio. Niente di troppo elaborato, ma cerca di esssere esaustiva. Naturalmente viene richiesto una buona descrizione dell'ambiente e delle azioni, oltre a un approfondimento introspettivo di Himica.



    Edited by SwordFury - 15/7/2020, 20:18
     
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    Il sole non aveva fatto ancora capolino all'orizzonte e le luci dell'alba stavano annunciando il suo arrivo, il cielo si iniziava a coprire di varie sfumature creando atmosfere sempre più suggestive. Uno spettacolo che ogni mattina si ripeteva ed era sempre diverso, visto in tutto il mondo, fotografato e dipinto da vari artisti, usato spesso anche come sfondo su vari apparecchi tecnologici, ma apprezzato veramente da pochi. Quel giorno una ragazza di nome Himica si trovava sulle coste indonesiane, ella era lì a contemplare la natura in tutto il suo splendore prima di dover ripartire per tornare casa insieme ai suoi compagni ricercatori. Si trovavano a Papua occidentale per monitorare e prendere dati sullo stato del "triangolo dei coralli", luogo dove vivono più di tremila specie di pesci, seicento tipi di corallo e sei delle sette specie di tartarughe marine esistenti al mondo, quindi di conseguenza un luogo da salvaguardare e spesso monitorato, oppure usato come luogo di studio.
    La vita della ragazza era cambiata negli ultimi mesi: suo padre era morto, ma non per chissà quale malattia è arrivato semplicemente il suo momento, aveva ormai più di settantanni e durante una semplice passeggiata il corpo ha ceduto su se stesso, non c'era nessuno accanto a lui se non il mare, unico testimone della sua dipartita. Ovviamente l'avvento di questo momento non era nemmeno stato predetto, nessuno avrebbe mai pensato a una cosa del genere e ad aver patito di più questa situazione è stata la madre, una donna che aveva cambiato la sua vita per quel uomo senza mai pentirsene: ella si era trasferita in indonesia dal nord europa, per portare avanti i suoi studi da biologa marina e lì aveva incontrato il suo grande amore, insieme avevano affrontato anche la loro grande differenza di età e inseparabili decisero di creare una famiglia dando alla luce Himica.
    La ragazza nata con il mare nel cuore e legata a quel luogo fin dalla tenera età, davanti alla decisione della madre di tornare indietro alla suo paese d'origine disse di no, da quel momento la sua vita era cambiata e oltre a una casa vuota, ricordi e tanti momenti felici, non rimase più nulla...

    Himica ripensava spesso alla decisione presa mesi prima, ma guardando il mare ogni pensiero di pentimento o smarrimento svaniva, non pensava di aver sbagliato e quel luogo ogni giorno gli ricordava che aveva preso la decisione giusta. Rimase lì a contemplare l'alba rannicchiata e coperta da un maglione, mentre il vento freddo del mattino le faceva compagnia e la cullava, ma ovviamente il suo fedele compagno, immenso ed inesplorato mare non rimase in silenzio, anzi le onde scontrandosi contro la barca ormeggiata, gli scogli e toccando le rive sembravano chiamarla.
    Quella situazione riportava alla memoria i momenti felici insieme alla sua famiglia e l'amore comune verso il mondo sommerso, le leggende narrate dal padre per farla dormire, oppure il giorno in cui Himica stessa ha imparato a nuotare e quelle immagini scorrevano generando in lei felicità, ma un po' "amara" e nostalgica, che la riportarono alla realtà.
    Erano solo le sei del mattino, ma per un ricercatore era ora di mobilitarsi per iniziare la giornata al meglio, non si poteva sicuramente lamentare alla fine, effettivamente stava facendo un lavoro a stretto contatto con il suo mondo e dove il rapporto con le persone si riduceva al minimo indispensabile. Prima di arrivare al suo lavoro attuale, non avendo nessuno che la potesse mantenere e non potendo gravare sulle spalle della madre ha dovuto accettare varie mansioni: trovando successivamente la sua strada nel primo soccorso e dopo intraprendendo i corsi per i brevetti da sub, decidendo successivamente di riprendere da dove la madre aveva lasciato le sue ricerche, attualmente ricercatrice.

    Gli altri ricercatori aprirono gli occhi un'ora dopo l'alba e non si stupirono di vedere Himica già in acqua, infatti ella aveva messo il costume e senza farsi problemi andò in immersione a osservare i fondali non troppo lontano dalla barca. La sensazione che provava era indescrivibile e sul suo volto c'era un sorriso pieno di soddisfazione. Nella sua mente la pace e sotto i suoi occhi mille colori: pesci, coralli e altre forme di "vita" erano già in piena attività, laboriosi e pronti ad affrontare un'altra giornata, come Himica piena di energie e pronta a unirsi al gruppo per vedere il da farsi, nulla di più insomma.
    Uscì dall'acqua scostando i capelli dal volto e lasciando il suo corpo in balia dei raggi deboli del sole, senza preoccuparsene troppo. Il suo passo era lento e rilassato, mentre si univa agli altri intenti a consumare la loro colazione per discutere sul programma e il tragitto per tornare a casa.
    - Buongiorno... - dissero quasi in coro i suoi compagni, mentre alcuni facevano segno con la testa o con la mano, assonnati e ben coperti per proteggersi dal vento, tutti seduti su delle sedie pieghevoli attorno ad un tavolino.
    - Buongiorno ragazzi, per oggi cosa abbiamo in programma?! - disse Himica, che rispetto agli altri aveva avuto il tempo per riprendersi e sistemare le sue cose, pronta per mettersi al lavoro.
    - Si, un attimo dai! Siediti e rilassati... - disse uno di loro, che aveva evidentemente bisogno di carburare ancora, mentre gli altri rispondevano ad e-mail e messaggi vari. La nostra "donna pesce", non rimase con loro e senza troppi indugi iniziò a richiamare l'attenzione del "guardiano" colui che si occupa della loro imbarcazione, sapendo che egli era già pronto per salpare.
    Si rilanciò in acqua, con una spinta gentile che non smosse troppa acqua, per raggiungere a nuoto la barca ormeggiata più in là e con un po' di bracciate raggiunse la scaletta e la risalì ritrovandosi davanti Garner, unico membro del gruppo con la pantente nautica.
    - Giorno Himica! com'è l'acqua? -
    - Giorno... - disse riprendendo fiato, dopo aver risalito con un po' di fatica la scaletta e proseguendo, -...Direi perfetta...- Aveva il cuore a mille e sorridendo si mise su una delle sedute lì a bordo.
    - Possiamo avviarci tra qualche minuto, sento gli altri che dicono...- disse Garner, tornando nella cabina e prendendo il cellulare in mano, per poi sbracciarsi sulla prua della barca.

    Saliti a bordo con più energie, portando via tutto quello che avevano usato per accamparsi sulla spiaggia e chiarito con il "pilota" le varie rotte da seguire, prima di iniziare a partire si presero del tempo per fare il punto della situazione, entrando nello specifico e sviscerando vari argomenti delle loro ricerche. In tutto questo Himica diede i suoi dati e si isolò, alla fine la parte più interessante era nell'azione e non nelle mille discussioni, sapeva che avrebbe dovuto immergersi per fare foto, prelevare campioni e osservare lo stato dei coralli, ma non era quello ad affascinarla.
    Prima di arrivare nei punti prestabiliti, si preparava indossando il necessario, iniziando i vari esercizi di respirazione e subito pronta per le immersioni: non apprezzava la fase di preparazione, ma purtroppo era necessario per rimanere più a lungo possibile e per andare in profondità, già queste due cose la motivavano. Arrivò il momento ed ella era pronta per immergersi, dando momentaneamente le spalle al mare, con il cuore a mille, un sorriso nascosto dalla maschera collegata alla sua bombola di ossigeno e con l'entusiasmo di una bambina, si tuffò all'indietro senza pensarci: le voci dei colleghi non furono prese nemmeno in considerazione e se anche fossero state recepite, successivamente venivano cancellate. Spesso Himica faceva ritardare la partenza, perdendosi a giocare con i pesci, sapeva bene la pericolosità di alcune specie e portava rispetto alle stesse mantenendo le distanze, le osservava da lontano e si meravigliava delle loro tecniche di caccia, o dei loro sistemi di difesa. Tra tutti i pesci il più apprezzato, non per il suo aspetto e nemmeno per la sua eleganza è il pesce pietra, con un sistema simile a quello del pesce palla, che scaccia i suoi predatori con i suoi aculei avvelenati, un sistema efficace e perfetto.

    Durante le ultime immersioni un canto arrivò alle orecchie di Himica e sembrava chiamarla per nome, un evento così insolito da tenerla sott'acqua più del dovuto, si girava intorno a trecentosessanta gradi senza capire da dove potesse arrivare, nel frattempo la bombola di ossigeno si svuotò e per ben cinque minuti rimase ancora immersa. Non sentiva la fatica, continuava a respirare anche senza l'aiuto della bombola, fino a quando il canto si allontanò da lei e si fece sempre più lieve fino a scomparire, da lì si sentì senza fiato e risalì il più velocemente possibile, ma non abbastanza e perse conoscenza. I suoi compagni non la videro risalire e sembrava non dare segnali, anzi era ferma in balia del mare; così fu necessario fare un recupero di energenza e due si tuffarono riportandola in superficie sulla barca. Un momento di panico, per farla rinvenire adottarono le varie tecniche di soccorso e dopo qualche minuti Himica si riprese buttando fuori l'acqua, che aveva inevitabilemente mandato giù. Rimase stesa a terra per riprendere fiato, mentre nella sua testa gli tornò alla mente quell'esperienza -...che cos'era quella voce?!...-
    Era un evento inspiegabile e tornata a terra continuò pensarci, non aveva nemmeno fame, si limitò a salutare i suoi compagni e con la sua attrezzatura in spalla si mise sulla strada verso casa.

    Un "blackout" colpì Himica, si ritrovò ore dopo in balia della situazione e più precisamente su una scogliera, ad illuminare la scena il tramonto che avrebbe toccato l'acqua a breve, con la sua luce. La ragazza non aveva nulla con se e nella sua memoria il vuoto, il tragitto fin lì sembrava esser stato cancellato, tutto avvolto da un velo di mistero.
    la sua testa inziava a far male e con una mano sulle tempie, guardò il mare che iniziò a scagliarsi sempre più prepotente sulla scogliera aumentando il suo fastidio e costringendola a chinarsi per attutire quella sensazione. - Che ci faccio qui?...- si trovava ai piedi di un faro, su una scogliera ben lontano dalla città e non gli sembrava un posto famigliare, non aveva ricordi legati a quel luogo ed iniziava a sentire la paura crescere in lei, mentre l'oscurità stava per inglobarla e non sapeva cosa fare.

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    Edited by Seraphim - 17/7/2020, 21:35
     
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    Ti ritrovi dunque ai piedi di un faro, una struttura posta a ridosso di una ripida scogliera rocciosa a picco sul mare e ben lontana da ogni possibile contatto umano. Per di più, la notte sta avanzando in questo angolo di mondo, così da rendere quell'ambiente ancora meno confortevole per una giovane e solitaria ragazza quale tu sei. A fronte di questa disagevole sensazione di timore che ti scombussola l'anima, si aggiunge un forte disagio ... qualcuno ti sta fissando con grande intensità alle spalle già da un pò di tempo a questa parte.

    Era sempre stato li?



    Non puoi sapere quali intenzioni abbia nei tuoi confronti, ma quei suoi due occhi rossi e gialli non paiono affatto "normali". Sembrano quelli di un androide o qualcosa del genere. Essi non ai staccano da te come fossero quelli di un predatore che finalmente ha trovato il proprio obiettivo ideale. Il tipo non dà quindi l'impressione di volersi limitare a "provarci con te". La figura stessa dell'uomo è abbastanza inusuale, capelli bianchi e leggermente mossi dalla forma di un caschetto, pelle diafana come quella di un appartenente ad una paese nordico, corporatura alta e slanciata, un abito che richiama un mix fra un vecchio stile da romano impero arricchitto da dettagli piuttosto di stampo moderno. Alla vita porta una lunga spada cerimoniale di cui non puoi comprendere il significato.

    Era un assassino che si divertiva ad infierire sui corpi di giovani vittime inconsapevoli mediante l'uso di improbabili armi da mischia di un tempo che fu?

    L'aura intimidatoria che emanava lo sconosciuto sembrava indicare proprio quello, ma non sei in grado di fuggire via da quel luogo o fare nient'altro, poiché il tuo corpo si rifiuta ostinatamente di collaborare. Sembri irrigidita, come se una una forza invisibile stesse agendo su di te. Puoi unciamente assistere agli eventi in corso in maniera passiva, sperando che questa non sia stata la tua ultima giornata trascorsa nel mondo dei vivi.

    E così un "nuovo potere" tra i mari si sta per risvegliare...

    Queste furono le curiose parole dette con tono di voce autoritario dall'albino. Il misterioso individuo continua a fissarti con grande intensità. Ti stava squadrando da capo a piedi con rinnovato interesse, valutando positivamente ciò che stava scorgendo con i suoi occhi gialli e rossi secondo parametri che non potevi sperare di comprendere o, almeno... non ancora.

    Cosa intendeva il tipo con "nuovo potere"? Si stava davvero rivolgendo a te o forse stava commettendo un madornale "scambio di persona"?



    Note Quest Master
    Partiamo subito con un incontro abbastanza singolare quanto fondamentale per il tuo personaggio. Rielabora tutto quello che è successo secondo il punto di vista della tua Himica. Cosa pensa, cosa prova, quali considerazioni e quali domande si sta ponendo di fronte a qualcuno così enigmatico e potente? Come è riuscito a bloccare i tuoi movimenti? Cosa vogliono significare le sue parole? Fammi un bel post descrittivo e soprattutto introspettivo del tuo personaggio come sai fare tu.



    Edited by SwordFury - 20/7/2020, 14:01
     
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    Le luci del tramonto avevano lasciato l'orizzonte e il faro rimase l'unica fonte luminosa nelle vicinanze, faceva girare il suo fascio di luce per avvertire gli sventurati marinai, mentre il mare era mosso e con la sua immensa potenza si scagliava sull'imponente scogliera. Il vento sempre più freddo ed imitava il mare, il corpo di Himica sembrava risentirne sempre di più ad ogni soffio che si scagliava contro di lei, mentre teneva le mani dentro le maniche del suo maglione portandole sempre più al suo petto, strette in una morsa calda generata dal suo cuore che batteva forte. La ragazza cercava un buon punto dove riparasi dal vento e forse sperava di trovare qualcuno, ma ciò sembrava inutile e l'unico luogo adatto sembrava il faro, esso era chiuso e sembrava non esserci nessuno a vegliare sulla zona.
    Himica era evidentemente preoccupata e ogni secondo sempre più spaventata, non conosceva quel luogo e non sembrava esserci nessuno che potesse aiutarla, se la sarebbe dovuta cavare da sola. Rivolgeva lo sguardo a destra e poi a sinistra, girando su se stessa seguita dai suoi lunghi capelli, sciolti lasciati in balia del vento che le coprivano la visuale in alcuni momenti, ma ella li spostava e nella sua mente più l'oscurità la inglobava, maggiore diventava la sua paura ad ogni sguardo rivolto altrove.
    - Dio mio che ci faccio qui!? Non c'è niente! Niente!...-
    - C'è qualcuno qui!! - Gridò la ragazza.

    Dopo qualche minuto avvertì chiaramente una sensazione strana, sembrava a disagio e sentì lo sguardo di qualcuno addosso, ma non era solo quello e ciò la spinse a riguardarsi intorno con un occhio più attento, il cuore a mille e speranzosa di trovare una soluzione a questa situazione. Davanti a lei una figura misteriosa, si presentava con un abbigliamento del tutto insolito e aveva degli occhi rossi, innaturali e questi la fissavano con interesse, Himica non lo vide in un primo momento come una minaccia, -Forse può aiutarmi!- pensò ingenuamente.
    Nemmeno il tempo di proferire parola, o muovere un passo verso quella figura, che si ritrovò bloccata in un punto. Non capiva cosa stesse succedendo, nemmeno le intenzioni di quella "creatura" sembravano chiare a primo impatto, essa era lì che fissava Himica con i suoi occhi scarlatti e pieni di interesse, ma non sembrava incline ad avere buone intenzioni, anzi il suo sguardo era inquietante e a dirla tutta non sembrava nemmeno umano.
    - Perchè non riesco a muovermi?! Che succede!? -
    Provò a muoversi ed il corpo non sembrava collaborare in nessun modo, i suoi muscoli paralizzati, la salivazione si fece nulla e i suoi occhi sbarrati si incontrarono sempre più con quelli scarlatti dell'essere che aveva davanti, non riusciva a vederlo bene e i pochi dettagli venivano svelati dal faro, che portava con se l'unico barlume di speranza, mentre il mare faceva da colonna sonora a tutto.
    - Chi sei cosa vuoi da me?! - La sua voce era così sicura e spaventata allo stesso tempo, che pareva risuonare a vuoto, le due cose sembravano annullarsi e nel frattempo il suo corpo veniva stretto in una morsa sconosciuta, man mano che Himica rimaneva intrappolata si rendeva conto, o meglio sembrava sospettare che fosse colpa di quella creatura ancora non identificata.
    - Cosa vuoi da me?! - disse, mentre lo sguardo si faceva sempre più viscido e su di se aveva la sensazione di essere spogliata, la metteva a disagio e avrebbe voluto liberarsi per scappare via.
    - Sono spacciata! Che cos'è questa creatura?! Cazzo, se fosse lui a tenermi qui?! -
    Pensava e vagava in cerca di risposte, mentre si sentiva sempre più inerte e non in grado di difendersi da questo, quasi pronta a credere negli dei riponendo il loro, o meglio nel suo amato mare ogni speranza.

    -E così un "nuovo potere" tra i mari si sta per risvegliare...- queste furono le prime parole di quella figura misteriosa e le stesse furono udite da Himica, ma non sembravano calmare le sue paure, nemmeno le sue domande e ciò la mise ancora di più in allerta. -Nuovo potere!? Beh è un pazzo!!, ma che nuovo potere?-
    Nella sua mente accadde una cosa molto particolare, ella riportò alla mente dei ricordi in quel momento ed essi passarono veloci, ma chiari e nitidi: il padre quando era piccola gli raccontava di alcune leggende, ovviamente erano solo storie, ma in esse vi erano sempre degli eroi e si parlava di messaggeri, o meglio combattenti eroici pronti a salvare la vita ai marinai, creature misteriose che abitavano i mari e molte di queste amichevoli verso chi amava veramente il vasto mondo sommerso, i suoi misteri e le pericolose insidie.
    Stralci di ricordi, che sembravano darle coraggio per capire e forse la forza per uscire da quella situazione, mentre il cielo e il mare erano testimoni di quello che stava per succedere.
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    Edited by Seraphim - 17/7/2020, 21:37
     
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    Immobilizzata e spaventata... queste sono le tue attuali condizioni. Non c'è nessuno a cui chiedere aiuto. Le tenebre rischiarate solo in maniera occasionale dai riflessi del faro. Le onde spumeggianti del mare che si infrangono sugli scogli a coprire ogni rumore. Se l'uomo avesse davvero delle cattive intenzioni nei tuoi riguardi, per te sarebbe la fine. A questo punto tenti di ottenere delle spiegazioni dallo straniero, ti fai coraggio e gli poni a gran voce la fatidica domanda. Ti piacerà la sua risposta? E cosa significano le sue precedenti affermazioni su un "nuovo potere"?

    Donna... hai mai sentito il "richiamo del mare"? Scommetto di si.

    L'albino ti fissa con fare emblematico, mentre il suo tono di voce resta inespressivo. Gli occhi gialli e rossi dell'interlocutore sembrano vedere attraverso la tua stessa anima, facendoti capire che è inutile provare a mentirgli. Lo straniero sa già la verità e sembra essere giunto fin qui proprio a tal scopo. Tra l'altro riuscite ad interloquire al meglio fra di voi proprio perché avete delle origini comuni (nord europa).

    C'è una ragione dietro tutto ciò. Sei una predestinata. Il tuo unico e reale scopo nella vità sarà quello di combattere in difesa del regno degli abissi in qualità di cavaliere al servizio del dio Poseidon. Un onore riservato a pochissimi selezionati.

    L'uomo prende a disquisire di fatti che per la metà ti saranno completamente incomprensibili e per l'altra metà a dir poco ridicoli... o forse no? Dentro di te sai che quel tipo inquietante non sta affatto scherzando o mentendo. Lo scandinavo non è scappato da una casa psichiatrica per cercare un pubblico adatto e una buona location per i suoi deliri. D'improvviso ti rendi conto che non sei più affetta dalla paralisi. Sei libera, si... ma di fare cosa?



    Note Quest Master
    Altro post introspettivo per Himica. Nulla di troppo complesso. Narra quanto sta succedendo dal punto di vista del tuo personaggio. Quali saranno le sue reazioni nei confronti delle parole pronunciate dallo sconosciuto? Quali le sue prossime azioni?



    Edited by SwordFury - 20/7/2020, 14:03
     
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    I ricordi sembravano averla confortata, ma ciò non avrebbe cambiato sicuramente la situazione in cui si trovava, quella creatura non era ancora stata ben identificava, continuava a fissarla e il faro faceva intravedere sempre più dettagli, ora Himica notò il vero colore dei suoi occhi rossi e gialli, ma questo non li rendeva più apprezzabili, anzi aumentava ancora di più quella sensazione di inquietudine, che tormentava l'animo della ragazza.
    Nella sua mente i pensieri scorrevano veloci e sembravano ridarle lucidità in alcuni momenti, anche se l'ambiente intorno presagiva solo guai, pericoli nascosti ed ella era immobilizzata, non poteva scappare, nemmeno urlare sarebbe stata la soluzione ideale e lo aveva visto già prima, mentre percepiva intorno a se qualcosa di strano. Aveva un sacco di domande, ma la frase dell'ombra davanti a lei l'aveva incuriosita e non ci volle molto a portarle alla mente quella voce, l'aveva percepita in una delle sue immersioni ed ora gli era tornata alla memoria, sarebbe forse stato quello il momento dove l'avrebbe sentita ancora? Oppure le allusioni al mare erano solo i deliri di un pazzo?
    Himica sapeva di non essere impazzita e per anni rimase la speraza di scoprire qualcosa di più sul mare, che la richiamava a se spesso e ciò era stata l'unica costante della sua vita, quindi valeva la pena provare.
    - Di cosa stai parlando? Quale "potere"? Io non ne so nulla...- disse lei, manteneva un tono abbastanza moderato e si vedeva nei suoi occhi il suo spirito turbato, ma anche la lucidità e la sincera curiosità in quello che la creatura stava dicendo.
    - Cosa sto facendo?!...- Pensò Himica, sperava di ricevere risposte, ma la paura era presente e in cuor suo sperava, o meglio aveva il sospetto che fosse un incubo.

    -Donna... hai mai sentito il "richiamo del mare"? Scommetto di si.-
    La creatura non accennava a presentarsi, ogni frase uscita dalle sue labbra sembrava seguire una specie di protocollo, il tono di voce rimase inespressivo e la lingua utilizzata dallo stesso era comprensibile a Himica, ma la cosa strana non era la scelta linguistica bensì un'altra, come faceva a sapere che ella conosceva la lingua scandinava?
    Questa era sicuramente una cosa insolita e portava alla luce altre domande, ma prima di porre altri quesiti avrebbe dovuto dare delle risposte, ormai se il suo destino era segnato l'unico essere che poteva salvarla da quella situazione poteva solo essere Poseidone, o per meglio dire Himica credeva molto nella potenza del mare e dei suoi miti, quindi in maniera completamente illogica si stava affidando a quelli in quel momento.
    - Si...- disse titubante, portando avanti la lingua scandinava per comunicare al meglio e sbarrando i suoi occhi pieni di timore e curiosità, se così possiamo chiamarla - Come fai a saperlo?!-
    In quel momento si rese conto che quell'essere sapeva fin troppo di lei, non era una situazione da prendere sotto gambe e l'unica soluzione secondo la ragazza è che tutto questo fosse solo un incubo, oppure un sogno ben costruito.

    -C'è una ragione dietro tutto ciò. Sei una predestinata. Il tuo unico e reale scopo nella vità sarà quello di combattere in difesa del regno degli abissi in qualità di cavaliere al servizio del dio Poseidon. Un onore riservato a pochissimi selezionati.-
    Più lo scandinavo andava avanti con i suoi discorsi e maggiore sembrava essere la consapevolezza di Himica, gli sembrò assurdo il fatto di essere una predestinata, ma perchè non credere alle sue parole? Non ci avrebbe guadagnato nulla e quindi poteva solo cercare di comprendere a pieno quello che cercava di dirgli, anche se il timore che potesse fargli del male non sembrava svanito del tutto.
    Infatti i suoi piedi puntavano altrove e sembravano esser sempre stati pronti ad allontanarsi, anche se paralizzata Himica provava a muoversi e poco dopo si rese conto di poterlo fare, ponendosi un passo più indietro rispetto a prima.
    - Ora posso muovermi, ma perchè prima non potevo farlo? Ma che succede qui? Forse se penso intensamente di svegliarmi...-
    Provò seriamente per qualche secondo, ma non vedendo dei risultati si arrese e ritornò lucida - Non funziona. Cosa vuole da me?...-
    In lontananza una voce, si fece strada tra le urla incessanti del mare arrivando alle orecchie di Himica, che girò subito lo sguardo verso l'orizzonte e in un primo momento sembrava incredula, ma poi le parole di quello che in quel momento sembrava una minaccia forse avrebbero avuto un senso.
    Il timore non svanì, ma provò a credere alle parole udite in precedenza e pose le sue perplessità, non voleva riferire di aver percepito quella voce, temeva che ciò non fosse importante e poteva risultare folle, non che quella situazione fosse normale.
    - Se quello che dici è vero, come mai non venire prima da me? O meglio perchè scegliere me? ...-
    Non voleva peccare di presunzione, ma poche persone avevano veramente a cuore il mare e sapeva di meritare un posto importante, supponendo che ciò fosse vero e lei fosse una vera predestinata. La voce non era sparita, ma sembrava più calma e meno ansiosa, faceva quasi da calmante in quella situazione, infondeva coraggio in Himica.

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    Risulti essere ancora molto confusa e turbata dalla presenza di quell’uomo, ma le sue bizzarre dichiarazioni ti colpiscono fin nel profondo del tuo animo. Lo si capisce dal fatto che non stai più provando a fuggire da lui, nonostante la paralisi al corpo ti abbia già abbandonato da tempo. Finalmente, a distanza di tanti anni, ti sembra di riuscire ad intravvedere un nesso logico al tuo forte legame con gli abissi marini. La tua non era “follia”, ma un “dono speciale” che soltanto una ristretta cerchia di individui al mondo può conseguire alla propria nascita. Vi sono però molti dubbi nella tua mente che necessitano di una chiara e immediata risposta.

    Un emissario del mare non è mai in ritardo. Né in anticipo. Arriva precisamente quando i tempi sono da considerare maturi per la diffusione della “verità”.

    Il tipo con gli occhi gialli e rossi si identifica come un messaggero proveniente dagli abissi marini. Con tono di voce pacato, l’albino continua pazientemente ad illustrarti la situazione. Nonostante il suo aspetto sia davvero molto inquietante a vedersi, dai suoi comportamenti e modi di fare non percepisci alcun segnale di ostilità nei tuoi confronti.

    Se hai davvero sentito anche solo una volta nella tua vita la cosiddetta “voce del mare”, allora hai tutte le carte in tavola per divenire un cavaliere degli abissi marini… o per meglio dire un “marine”. Non devi fare altro che accettare in completa serenità il tuo stesso fato.

    L’uomo scrollò le spalle con noncuranza, mentre ripeteva dei concetti che per lui erano divenuti cosa ovvia e naturale nel corso di molti anni di servizio trascorsi alle dipendenze del sommo Poseidon. Subito volle portare avanti quella conversazione e introdurre delle nuove argomentazioni a beneficio della sua futura compagna di schieramento.

    Come ti ho già spiegato in precedenza, il tuo prossimo compito sarà quello di difendere i “sette mari” da ogni tipo di minaccia che si possa presentare. Svolgerai questa funzione nelle vesti di un servitore del dio dei mari Poseidon, esattamente come sto facendo io. Tuttavia, per acquisire la prestigiosa qualifica di “marine”, dovrai innanzitutto risvegliare il potere del cosmo sopito dentro di te, dando così una prova tangibile di essere davvero meritevole di questo onore. Questo mi porta alla mia prima domanda, cosa sai tu del potere delle stelle chiamato “cosmo”?

    Gli occhi gialli e rossi dello scandinavo si fissarono di nuovo sulla tua figura, in attesa di sentire la tua eventuale replica.



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    Prosegue la conversazione fra Himica e l'emissario del mare. Lo scandinavo finalmente introduce il concetto di cosmo per guadagnarsi la fiducia della ragazza.



    Edited by SwordFury - 21/7/2020, 19:36
     
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    Alla mente di Himica si fecero chiari dei momenti, ricordi della sua vita e scene nitide nella quale il mare l'aveva messa in allerta, essa era percepita come una sensazione, ma dalla giovane vista solo come semplice istinto che la faceva essere nel posto e al momento giusto, più di una volta Himica si ritrò a salvare alcuni bagnati solo grazie a questi avvertimenti, all'apparenza non connessi a questo legame con gli abissi.
    - Forse anche quel giorno... -
    Stava pensando a un momento in particolare, nella quale il mare sembrava non essere dalla sua in un primo momento e aveva portato un bambino troppo lontano dalla riva, mentre le onde avevano iniziato ad essere più violente, sembravano avercela con quella creatura e Himica era lì, senza pensarci troppo si tuffò per poi essere travolta dalle onde, che la inglobarono prendendosela con il suo corpo inerte. Ovviamente non finì tragicamente e la volontà della ragazza sembrava più forte, voleva riuscire a combattere con il suo esile corpo l'immensa forza del mare anche se sembrava impossibile, mentre davanti ai suoi occhi il corpo esile del bambo iniziava a sprofondare nelle oscurità, fredde e vaste degli abissi. Una forza incredibile sembrava attraversare il suo corpo in quel momento e se avesse aspettato qualche attimo in più non sarebbe riuscita ad affarrere il braccio esile di quella creatura innocente, che istintivamente portò al petto, mentre con una mano provava a raggiungere la superfice, ma senza riuscirci e perdendo i sensi nel tentativo di risalire; intanto intorno a lei una forza agì sul suo corpo spingendola verso la superficie, per poi lasciare che le onde la portassero verso la riva e lì qualcuno avvistando i due corpi galleggiare li portarono in salvo.
    - Forse non era il mio momento, ma se fosse tutto collegato, si spiegherebbero tante cose e poi la voce di oggi, mi chiamava a se e voleva che stessi lì. Anche la bombola era finita e comunque ero sotto da tempo.... -

    Per qualche minuto rimase con i suoi pensieri, ma non passò molto che la sua attenzione tornò verso quella presenza apparentemente inquietante, che sembrava non farle più così paura e sembrava leggerle nella mente.
    -Se hai davvero sentito anche solo una volta nella tua vita la cosiddetta “voce del mare”, allora hai tutte le carte in tavola per divenire un cavaliere degli abissi marini… o per meglio dire un “marine”. Non devi fare altro che accettare in completa serenità il tuo stesso fato.-
    In realtà sembrava al corrente del destino di Himica e voleva che la stessa abbracciasse la sorte scelta per lei, ma i dubbi erano molti ancora e forse quello era il momento giusto per capirci di più, voleva conoscere a pieno ciò che sembrava già stato scritto per lei.
    -Come ti ho già spiegato in precedenza, il tuo prossimo compito sarà quello di difendere i “sette mari” da ogni tipo di minaccia che si possa presentare. Svolgerai questa funzione nelle vesti di un servitore del dio dei mari Poseidon, esattamente come sto facendo io. Tuttavia, per acquisire la prestigiosa qualifica di “marine”, dovrai innanzitutto risvegliare il potere del cosmo sopito dentro di te, dando così una prova tangibile di essere davvero meritevole di questo onore. Questo mi porta alla mia prima domanda, cosa sai tu del potere delle stelle chiamato “cosmo”?-


    Non sembrava volere una risposta immediata e quindi Himica aspettò, per poi rispondere a tutto e curiosa pose davanti anche delle domande su cosa l'avrebbe aspettata, ma non solo.
    - Si, ma cosa mi aspetta? Se decidessi di accettare la mia sorte, ma tra le altre cose già scritta da chi? Sembra che sia stato tutto deciso... - disse con tono di curiosità e pieno di dubbi, continuando a parlare senza dar spazio a risposte immediate - Le leggende sono vere? Poseidon perchè sceglierebbe me? E il "cosmo" come posso conoscerlo? Più del novanta per cento dei nostri mari e oceani è inesplorato, come posso dire di conoscere il cosmo?...-
    Himica non sembrava capire ed effettivamente era un concetto a lei estraneo, non si spiegava a pieno cosa fosse e nemmeno quella voce che continuava a viaggiare nel vento senza concederle risposte. Ella si stringeva nel suo maglione e visto che la paura sembrava abbandonarla, anche il calore dovuto alle palpitazioni svanì, rimase solo questo freddo che percorreva le sue membra e rilasciava in lei sensazioni di brividi piacevoli, anche se pungenti.

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    Sei piena di dubbi e ogni parola che l’albino ti rivolge, non fa che aumentare in maniera esponenziale la tua sete di conoscenza. Nel medesimo tempo però, ti sembra di afferrare una verità a lungo taciuta. La tua affinità con il mare… quella voce misteriosa che da sempre ti sta accompagnando nel corso della tua vita, stanno trovando un senso logico all’interno della tua testa. Ancora non riesci a fidarti del tuo interlocutore, quindi gli poni innumerevoli altri quesiti, chiedendoti se hai davvero una scelta davanti a te, se tutto quanto non sia già stato deciso a tavolino da qualche entità superiore.

    Chi ha stabilito il tuo destino? Lo hanno stabilito le stelle medesime che ti guidano e ti proteggono in ogni istante della tua vita. Da prima ancora della tua nascita a questo mondo sei affine al mare perché così doveva essere e sono certo che il tuo futuro sia quello di proteggere gli abissi in veste di marine. Proverai a Poseidon e al resto dei tuoi futuri compagni di casta di essere realmente un protettore dei mari sottoponendoti ad un breve quanto intenso addestramento per il risveglio del cosmo… l’energia derivante dalle stelle che consente ad ogni “prescelto” di compiere dei miracoli. Questa sarà la “prova ultima” che decreterà una volta per tutte la tua appartenenza alla stirpe dei marine e al tuo sacro compito per la difesa degli abissi marini.

    L’uomo dagli occhi rossi e gialli non si scompose di fronte alle tue infinite perplessità. Dopotutto aveva già avuto a che fare con un numero esorbitante di potenziali cavalieri durante il corso della sua vita da insegnante; nessuno di essi era stato capace di fidarsi ciecamente delle sue parole. Ognuno necessitava di una prova concreta, qualcosa che destabilizzasse le ristrette fondamenta del loro sapere, così da renderli maggiormente inclini ad ascoltare la sua verità. Per fare ciò, la cosa più semplice era quella di mostrare loro il cosmo in tutta la sua magnificenza. Pertanto, il soldato degli abissi marini generò nel palmo della sua mano dominante una sfera azzurro chiara che brillava quasi fosse una lampadina al neon.

    Himica… ti presento il “cosmo”. Credi ancora che io sia una sorte di folle o un maniaco adescatore di fanciulle?

    Un tenue e malizioso sorriso si formò sulle labbra dell’albino. Ben si immaginava quali tipi di pensiero si affacciassero nelle menti della gente comune ai suoi primi tentativi di introduzione di un elemento fantasy nel confortante grigiore della loro realtà di tutti i giorni. Lo scandinavo era pronto a fornire in ogni momento delle dimostrazioni ancora più lampanti e spettacolari delle sue capacità di marine. Se questo avesse potuto fugare i tuoi residui dubbi, non vi era motivo alcuno per trattenersi. Dopotutto, su quella scogliera vi erano soltanto loro due. Non vi era dunque il rischio di divulgare accidentalmente dei segreti che era meglio lasciare tali alla maggioranza della popolazione mondiale. Si sarebbe potuto scatenare il panico altrimenti.


    Note Quest Master
    Prosegue la conversazione fra Himica e l'emissario del mare. Lo scandinavo cerca di guadagnarsi in maniera definitiva la tua fiducia mostrandoti cosa sia il cosmo all'atto pratico. Come reagirai a questa prova definitiva?

     
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    Mentre si mise ad ascoltare attentamente le parole del messaggero Himica alzò gli occhi al cielo per guardare le stelle, non riusciva a capire come fosse possibile che quei puntini luminosi nel firmamento fossero in grado di decidere della sua vita, tutto già scritto, come se nulla potesse essere cambiato.
    - Come è possibile che siano state le stelle a decidere il mio destino? Chi sono?....- pensò, mentre sotto i suoi occhi tutto prendeva un aspetto diverso e tutto sembrava così vincolante, la sua libertà già di proprietà altrui e il suo unico scopo doveva rimanere il mare, ma Himica in quel momento era confusa e non riusciva a tirar fuori le domande giuste, troppe per essere gestite. Infatti nel proferir parola divagò e nemmeno in maniera chiara attaccandosi al superfluo - Cosa centra il mare? Se sono le stelle ad aver deciso tutto? e...-
    Non fece in tempo ad abbassare il suo sguardo che davanti a lei si materializò il cosmo, proprio l'energia tanto acclamata dal losco figuro, che alla fin fine tanto losco non era ed anzi aveva forse in serbo per lei un futuro più roseo.
    La ragazza a primo impatto si ammutolì e guardando quella luce si ricordò di averla già vista prima in varie occazione: nei suoi sogni, nel mare, ma anche in momenti specifici di tristezza, felicità e nel quotidiano, tutti questi eventi citati vennero scambiati e gli venne data una giustificazione plausibile per non dargli troppa importanza, ma ora era lì e quello sicuramente non era un sogno, nemmeno un allucinazione solo la pura realtà.
    Himica era attratta da quella sfera e nel silenzio fece i primi passi verso la stessa, voleva osservarla da vicino ed allungare la mano per poterla toccare, mentre nella sua mente - Perchè? Perchè mi chiama a se...-
    La voce del mare non smise per un istante di risuonare nella mente confusa della giovane e il vento intorno a loro aveva smesso di scagliarsi sul suo corpo, anzi si era abbassato subito dopo la creazione del globo di cosmo, come se esso influenzasse ogni cosa che in quel momento li stava circondando.
    Tornò ad aver facoltà di parola solo quando si rese conto del sorriso che si era palesato sul volto del messaggero, non era rassicurante e trasmettava un po' di ansia, ma per ora tutto ciò che aveva detto sembrava vero e ne aveva dato dismostrazione in quel momento.
    - Voglio saperne di più...- disse con un tono basso, ma deciso riponendo il suo sgaurdo di nuovo su quella sfera, che non aveva ancora osato toccare, anche se lo avrebbe voluto fare con tutta se stessa.
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    Lo scandinavo era dunque riuscito ad ottenere la più completa e totale attenzione della giovane fanciulla. Forse la sua dimostrazione pratica era riuscita ad essere perfino “troppo convincente”. Difatti, spinta da un misterioso quanto irresistibile richiamo, Himica si stava ponendo sempre più vicino alla sorgente di luminosa energia con il serio rischio di finirne scottata. L’uomo dagli occhi gialli e rossi dovette necessariamente prendere una maggiore distanza da lei, ammonendola del pericolo di entrare in diretto contatto con una forza tanto pura e travolgente. Eppure, il globo rimase ben visibile alla vista della donna, così da continuare ad abbindolare la mente dell’interlocutrice con la sua forma perfetta.

    Se vuoi saperne di più sul tuo destino e sul cosmo, non posso far altro che invitarti nel regno degli abissi. Sei stata riconosciuta come una degli eletti, Himica, quindi godi del pieno diritto di mettervi piede. Li troverai tutte le risposte che stai cercando.

    Il soldato dalla pelle diafana cercò di chiudere qui le trattative sfruttando il momento favorevole che si era venuto a creare con Himica. Se fosse riuscito a trascinarla con successo fino ad Atlantide, la magnificenza di quei luoghi di stampo classico posti a più di migliaia di metri sotto la superficie del mare avrebbe sicuramente convinto la giovane fanciulla a prendere parte al grande progetto che il dio Poseidon le aveva riservato per il suo brillante avvenire. Come in risposta ai desideri dello scandinavo, un gorgo si stava intanto formando al di sotto della buia scogliera. Da esso si sarebbe potuti scendere fino ad Atlantide senza incappare in alcun tipo di rischio. Ora non restava altro da fare che attendere la decisione della donna… la più importante della sua vita con tutta probabilità.





    Note Quest Master
    Post breve e di intermezzo, ma di grande importanza per il proseguimento di questo addestramento. E' tempo di prendere una scelta definitiva per Himica. La decisione di seguire lo scandinavo, se questa dovesse essere, le cambierà la vita in maniera radicale. Descrivi l'intera scena con con il solito modus operandi.

     
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    Intorno a loro le cose non sembravano cambiare e ciò confermava una sola cosa. Era tutto vero e anche negando l'evidenza non sarebbe cambiato nulla per Himica, sarebbe arrivato di lì a pochi secondi dopo il momento di prendere una decisione.
    L'energia di quella sfera la chiamava a se e il messaggero era pronto a proporle una nuova vita, ma ovviamente non era semplice accettare a scatola chiusa quella proposta così assurda, le avrebbe richiesto del tempo, magari qualche mese per riflettere su cosa avrebbe lasciato dietro di se. Purtroppo però non sempre la vita ci da il tempo per riflettere di fronte alle decisioni e quello era uno di quei momenti.
    -Atlantide? La famosa città perduta esiste davvero!?!?-
    Ebbene si era la proposta comprendeva il leggendario mondo sommerso e lo stesso Poseidone probabilmente lì ad attendere il suo arrivo, a dir poco assurdo no?
    - Tu mi vuoi dire che Atlantide esiste?! -
    Chiunque avrebbe posto questa domanda e probilmente con la pretesa di avere una risposta, ma Himica era sconvolta dal tutto che di pancia non poteva mettere in dubbio il mondo tanto sognato , presente nei libri, nelle fiabe e sopratutto in molte leggende.
    - Non rispondere! Vengo con te a vederla, se esiste davvero e accetto la proprosta...-
    La prima parte della sue parole era più convinta rispetto alla seconda, in quel momento aveva appena accettato di prendere e lasciar tutto.
    -Cosa sto facendo!?- pensò sul momento appena si rese conto di ciò che aveva appena detto.
    Successivamente prese più sicurezza e questo cambiamento fu visibile anche sul suo volto, mentre il suo sguardo concentrato sulla sfera si spostò verso quella creatura e nei suoi occhi il timore si trasformò in fiducia, verso lo stesso messaggero.
    Nella sua vita si era sempre ritrovata ad essere travolta dagli eventi, ma ormai con la madre lontana e suo padre non più su questa terra, forse era arrivato il momento di immergersi in quello che è sempre stato il suo mondo.
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