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Role di Casta - Angeli

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    Ci sono pugnali nei sorrisi degli uomini

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    aZo9vO3Serafo, Angelo dello Spirito
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    Avevano creato confusione nel mondo e si erano poi ritirati. Oltre i mari, al di là degli oceani spirituali e cosmici, forse incredibilmente potenti erano pronte a distruggere il creato degli dèi. Così i fratelli si riunirono laddove soltanto essi, e gli invitati, potevano raggiungerli. Nella piazza dei Venti, adiacente ai Palazzi, Serafo procedeva.
    Una fontana immersa in un prato verde faceva zampillare acqua.

    «E' giunto il momento, fratelli». Gli occhi si animarono quando il suo spirito si ricongiunse alle membra. Attese che i suoi fratelli lo raggiungessero alla fontana che animava la piazza dei Venti.

    Note

    Status Fisico:Illeso
    Status Mentale: Illeso
    Status Cloth: Intatta (Indossata)
    Sheda: Serafo, Angelo dello Spirito

    Tecniche Usate:

    Abilità Usate:

    1 - Fabbro Divino [Passiva]: Il cavaliere in possesso di tale abilità sarà il custode dei misteri della creazione e della riparazione delle sacre armature, riuscendo a riconoscerne la storia, scorgerne le più piccole crepe e di riuscire a ripararle grazie al sangue di un cavaliere che deciderà di donare parte della sua linfa vitale all'armatura. Tale conoscenza in battaglia donerà anche un piccolo vantaggio, infatti il depositario di tale abilità riuscirà a riconoscere qualsiasi armatura si ritrovi di fronte, nemica o non, e scorgere punti deboli o parti più deboli per sfruttare a proprio vantaggio cercando di danneggiarla con attacchi ben mirati.

    2 - Controllo del Cristallo [Attiva]: Versatile quanto temibile abilità. Il cavaliere grazie al suo cosmo riuscirà a cristallizzare o generare una sostanza dall'aspetto simile al vetro ma estremamente più resistente. La sua utilità è estremamente variegata sia in battaglia che per qualsiasi altro compito che va dal creare costruiti inanimati, ad armi bianche, a spuntoni da poter scagliare, scudi o barriere ad enormi forme geometriche da far esplodere per poi dirigere una pioggia di acuminate schegge verso l'avversario. Peculiarità che accompagna tale materiale oltre alla sua grande resistenza e durezza e la sua capacità nel riuscire ad accumulare ed concentrare il cosmo del suo possessore per rilasciarla sotto forma di energia distruttiva.


    3 -[Abilità di casta ] Volo [Attiva]:L'atto pratico che mostra come il cosmo sia in grado di rompere il vincolo delle leggi fisiche, ad essere elusa è la basilare ma importante legge della gravità, infatti il cavaliere riuscirà a levitare rimanendo sospeso nell'aria senza aiuto di alcuna armatura o ali riuscendo poi con l'esercizio a spostarsi nel vuoto con esso. All'atto pratico in una scena free di gioco l'utente che possiede tale abilità potrà muoversi liberamente nei cieli, mentre in una scena di gioco oppure in un duello questa abilità si tradurrà nella possibilità di compiere piccole planate nel campo di battaglia o levitare dal terreno ad una distanza massima del campo d'azione delle tecniche avversarie.


     
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    Poco o nulla rimaneva degli antichi legami ma almeno per me, quand'anche ce ne fossero stati, in questa vita erano dimenticati e non per cattiveria o lucida follia quanto per la semplice e netta analisi dei fatti.
    Eravamo fratelli, figli di Zeus ma non necessariamente alleati al di sopra di ogni cosa: uniti da uno scopo più che da una bandiera.

    Come sarebbe potuto essere il contrario! La neutralità è una cosa assoluta e non prevede fazioni.
    Eppure nella mia altissima e assolutistica concezione del non schierarmi se non per lo scopo, non potevo negare che avrei fatto molto, forse anche troppo per tenere al sicuro la nostra già vessata razza.
    Non prima degli altri ma almeno con loro.

    Fu per questo che nel momento in cui la Piazza dei Venti vide l'arrivo di un nuovo angelo, fratello, anima anch'essa da salvare non potei esimermi dal fare la mia comparsa.

    Non sono solito farmi convocare, quanto più preferisco chiamare a me gli altri.

    Il semplice abito nero faceva come sempre trasparire una comunione con il corpo se non funerea, sicuramente poco felice.
    Un corpo forte ma non mio, come oramai da troppo tempo.
    Quei pensieri lasciarono però posto ad un sorriso, maschera dei giorni difficili.

    Ma credo che questa sia una delle poche volte in cui essere convocato non sia che di buon auspicio.

    Mi avvicinai all'Angelo e gli tesi una mano.

    In questo corpo, Flama, come sempre Angelo devoto al fuoco. Spero giungano altri...

    Sollevai il capo verso il cielo, poche nubi, niente ali in vista.
    Gli scuri occhiali neri riflettevano i pochi raggi del sole.
     
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    Era forse disgusto ciò che stavo provando?
    Sì, probabilmente sì.
    Tanto disgusto, accentuato da un’abbondante quantità d’ insofferenza che mi spingeva verso la saggia decisione di non partecipare ad un’inutile riunione “condominiale”.
    Certo, avrei potuto ignorare la chiamata, far finta di non aver sentito, ma sicuramente sarebbero venuti a cercarmi e avrei dovuto sorbirmi le loro noiose rimostranze sulla mia ingiustificata assenza.
    E poi c’era anche la nausea.
    L’insopportabile senso di nausea che non mi aveva lasciato neanche per un istante dal giorno in cui mi ero incarnato di nuovo, questa volta in una donna.
    Assurdo.
    Avevo trascorso gli ultimi due secoli a cercare di disintossicarmi dalla vita precedente, non ero davvero ancora pronto, o meglio, pronta per ricominciare.
    Ritenevo necessario smaltire ancora tutto lo schifo che avevo assorbito a contatto con gli esseri più inferiori dell’intero universo.
    Mi veniva ancora difficile considerarmi una donna, parlare di me al femminile, più tutta una serie di tragiche conseguenze mai provate prima.
    Come avrei potuto relazionarmi con un nuovo mondo in quelle condizioni?
    Certo, non ero niente male, ma come si comportava una donna?
    Che cosa sarebbe cambiato nel mio subconscio?
    La mia unica esperienza con una donna nella vita precedente, mi aveva portato alla morte.
    Dunque forse era così che agivano le donne: false, meschine, traditrici … beh, in fondo non sarebbe stato così male stare dall’altra parte.
    Anche se avrei preferito di gran lunga, restare a riposo ancora per qualche millennio, un riposo totale che comprendeva anche il non dover avere a che fare con i miei “amati” fratelli.

    E invece no.
    Il caro vecchio Zeus aveva deciso che fosse tempo per me di tornare in azione, di “aiutare” quella massa di stupidi mortali, che ancora una volta si stavano dimostrando incapaci di gestire il dono della vita.
    Immeritevoli sotto ogni punto di vista, luride creature prive di purezza, col cuore ricoperto solo di putrido marciume generato dal loro stesso cervello vuoto.
    Oh sì, indubbiamente necessitavo di rigettare, sovrastata dall’eccessiva ripugnanza al solo pensiero di dover ancora avere a che fare con loro e con i miei fratelli, con i quali non avevo mai realmente comunicato, ma con cui sapevo già che non sarebbe stato affatto semplice andarci d’accordo.

    Sarebbe stato meraviglioso restare per sempre nello stato etereo senza dover mescolare il mio respiro con altri esseri viventi che condividevano la mia stessa aria.
    Ma come avrei potuto farlo capire a quegli sciocchi dei miei fratelli?
    Sarebbe bastato solo un po' di buon senso da parte loro, un po' di logica, per far capire a tutti che nessuno di noi era tenuto ad immischiarsi nelle faccende dei mortali.
    In fondo, avrebbero comunque continuato ad odiarsi e uccidersi tra loro, non poteva esserci nessuna speranza per una razza così impura.
    E perché no, magari noi avremmo solo potuto contribuire al loro sterminio.
    Già, era l’unica cosa che avrei potuto considerare divertente: dare un piccolo aiuto alle loro menti già corrotte e malate, giusto quel pizzico di odio e rabbia in più per incentivare la loro definitiva estinzione.
    giphy

    Giunta sulla grande distesa verde, mi avvicinai lentamente alla fontana che abbelliva la nostra splendida piazza, dove mi attendevano solo due dei miei numerosi fratelli.
    “E io che pensavo di essere in ritardo.”
    Scossi il capo, sistemandomi i lunghi capelli corvini e guardandomi intorno lievemente infastidita, ma rivolgendo subito dopo il mio sguardo agli altri due, con uno smagliante sorriso.
    “Buongiorno a voi, fratelli.”
    Mi chinai leggermente, scrutando bene i volti dei miei due interlocutori, nonostante uno dei due, indossasse dei discutibili occhiali da sole ed un abbigliamento decisamente poco allegro.
    “Sono Dam…”
    No, serrai le labbra, quello non era più il mio nome.
    O meglio, lo era, ma stonava troppo in relazione ad un aspetto così armonioso e sensuale.
    “Sono Lilith, custode dell’oscurità, al vostro servizio.”

    Edited by Sigur - 17/10/2019, 17:44
     
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    L'imperfezione dell'uomo e del mondo in cui egli conduceva la sua misera esistenza mi irritava. Persino il forzato legame con il vessillo irretiva i sensi e mi costringeva ad abituarmi a emozioni profonde, puerili, umane. Ben più salda del dubbio e del frivolo giudizio vi era però la fede in Zeus, la fiducia nel suo grande progetto divino e quest'ultimo passava attraverso la salvezza dell'umanità. Salvezza da cosa? Da se stessi.
    Era tutto ciò che avevo imparato durante l'esperienza che aveva condotto al mio risveglio e alla liberazione di Calipso, la ninfa del fulmine. Non la ricordavo così ipnotizzante, forse il torpore del sonno aveva scavato così a fondo nei ricordi da cancellare persino quelli più legati all'esistenza seppur vissuta in modo frammentato, discontinuo, eterogeneo. Le mani sprofondavano nei suoi capelli dalle stesse sfumature delle ancestrali acque del Titano Oceano, le dita si perdevano in essi, scomparivano nei loro profondi abissi silenziosi. Le iridi blu cobalto guizzavano di un'intensa corrente elettrica capace di fulminare chiunque osasse anche solo guardarla; dinanzi a lei ero inerme, un semplice fuscello mosso dal vento e incapace di resistere al moto perpetuo. Quanta umanità c'era ancora dentro me? Il mio risveglio non era ancora giunto al culmine, così come il potere limitato su cui adesso potevo contare.
    Devo andare Calipso. I miei fratelli attendono l'Angelo del Fulmine - gli occhi della ninfa persero la luce, un sorriso infranse il silenzio - Tornerò presto da te.
    Lo scarlatto mantello svolazzava come una bandiera al vento animato dal cosmo che come un fiume in piena saturava l'aria di densa elettricità e tumultuosi fragori di tuono. Mi voltai un'ultima volta verso la ninfa, non proferì parola alcuna per non procurarmi altro dolore o angoscia; le sorrisi e precipitai giù dal pendio del Tempio del Fulmine, il luogo nascosto tra le grigie nuvole ma pur sempre collegato all'essenza di ogni palazzo angelico: la Piazza dei Venti, lì dove giaceva il tesoro più grande, il Fiore dell'Elisio.
    A metà strada spalancai le ali cerulee come lampi in una tempesta si manifestarono per arrestare la folle corso verso il suolo, un leggero tonfo mi presentò ai miei fratelli. E' una gioia infinita vedervi dinanzi a me fratelli. Sono Indra, Angelo del Fulmine - annullai la matrice cosmica per far sparire le ali - Perdonate la mia entrata poco scenica, le scale che collegano la Piazza dei Venti al mio Palazzo sono praticamente infinite.
    Posai lo sguardo su ognuno di loro ma fu soltanto a Flama che lanciai un sorriso quasi fraterno - Fratello dal cuore fiammeggiante, la ninfa del Fulmine ti porta i suoi omaggi e ti ringrazia per l'aiuto concessomi - incrociai le braccia e tornai a osservare Serafo, dopotutto era forse il più pacato tra noi e forse il migliore a prendere la parola per primo.


    Info Personaggio

    Indra
    Angelo del Fulmine di Zeus (V)

    Stato Fisico Eccellente
    Stato Psicologico Entusiasta
    Cloth Intatta, indossata
    Riassunto Azioni //

    Abilità Utilizzate //

    Tecniche Utilizzate //

     
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    Strinse la mano del fratello, custode della fiamma eterna di Zeus. A lui, Flama, si rivolse con un sorriso e lo spirito altrettanto fece nella sua beata preoccupazione.

    «Ne sono consapevole». Rispose Serafo che nella voce trovava strumento di forte malia. «Sono i padri di tutti a chiederci di rispondere a questa chiamata». Spiegò ancora socchiudendo gli occhi mentre a loro giungevano altri due. L'angelo dell'Oscurità e l'Angelo del Fulmine, erano antichi ma non tanto quanto lui. All'anima dell'angelo dello spirito la vita eterna non poteva venir a noi, perché egli insieme ad altri era il custode della memoria divina più che il braccio armato.

    «Fratelli, anche se le vostre sembianze cambiano nelle epoche le vostre anime risuonano con l'intensità di sempre. Riconoscerle per me è facile anche senza alcuna presentazione... Così come voi potete udire la risonanza della mia». Fu allora che, seppur nulla accadde fattivamente ed i loro occhi nulla videro, le loro anime angeliche si udirono a vicenda e, tramite Serafo, costruirono un legame che ivi s'intrecciava. Oscurità, Spirito, Fulmine e Fuoco divenivano una cosa solo nell'iperuranio divino.

    «Ebbene non nascondiamoci più, perché se i padri ivi c'hanno voluti è evidente che non possiamo sottrarci ai nostri compiti. Quindi vi dirò che la minaccia del caos sulla terra è assai grande ed occorre che venga debellata, a qualsiasi costo». Fece qualche passo tra l'angelo dell'Oscurità e quello del Fulmini che pure si trovavano vicini.
    «Se anche voi, come me, l'avete percepita allora saprete che è assai più grande del potere che ognuno di noi è riuscito a risvegliare. Non possiamo, però, attendere di tornare ai fasti passati bensì dobbiamo agire e cercare». Serafo tese le mani verso uno spazio vuoto e con una emanazione di cosmo plasmò il cristallo dorato in uno specchio che si erse dinnanzi a loro così grande da sembrare un portale.

    «Osservate». In religioso silenzio il guerriero divino osservò lo specchio. Non accadde nulla per diversi secondi. Poi una luce oscura danzò in quel portale ed ombre oscure iniziarono ad agitarsi. Non era però finita lì: perché tra quelle forme indistinte una sensazione di morte e pura malvagità venne emanata dallo specchio stesso. L'inquietudine salì e la beatitudine della piazza dei Venti venne quasi interrotta da quegli spettri malefici che nello specchio di cristallo si intravedevano.
    Il volto di una bambina comparve tra le ombre danzanti. Fu soltanto un istante, un attimo.

    Serafo diede le spalle allo specchio e guardò i suoi fratelli.
    «Il male è tornato fratelli. La Regina Nera vuole destarsi».

    Note

    Status Fisico:Illeso
    Status Mentale: Illeso
    Status Cloth: Intatta (Indossata)
    Sheda: Serafo, Angelo dello Spirito
    Note: fatevi un po' di pippe su sta cosa

    Tecniche Usate:

    Abilità Usate:

    1 - Fabbro Divino [Passiva]: Il cavaliere in possesso di tale abilità sarà il custode dei misteri della creazione e della riparazione delle sacre armature, riuscendo a riconoscerne la storia, scorgerne le più piccole crepe e di riuscire a ripararle grazie al sangue di un cavaliere che deciderà di donare parte della sua linfa vitale all'armatura. Tale conoscenza in battaglia donerà anche un piccolo vantaggio, infatti il depositario di tale abilità riuscirà a riconoscere qualsiasi armatura si ritrovi di fronte, nemica o non, e scorgere punti deboli o parti più deboli per sfruttare a proprio vantaggio cercando di danneggiarla con attacchi ben mirati.

    2 - Controllo del Cristallo [Attiva]: Versatile quanto temibile abilità. Il cavaliere grazie al suo cosmo riuscirà a cristallizzare o generare una sostanza dall'aspetto simile al vetro ma estremamente più resistente. La sua utilità è estremamente variegata sia in battaglia che per qualsiasi altro compito che va dal creare costruiti inanimati, ad armi bianche, a spuntoni da poter scagliare, scudi o barriere ad enormi forme geometriche da far esplodere per poi dirigere una pioggia di acuminate schegge verso l'avversario. Peculiarità che accompagna tale materiale oltre alla sua grande resistenza e durezza e la sua capacità nel riuscire ad accumulare ed concentrare il cosmo del suo possessore per rilasciarla sotto forma di energia distruttiva.


    3 -[Abilità di casta ] Volo [Attiva]:L'atto pratico che mostra come il cosmo sia in grado di rompere il vincolo delle leggi fisiche, ad essere elusa è la basilare ma importante legge della gravità, infatti il cavaliere riuscirà a levitare rimanendo sospeso nell'aria senza aiuto di alcuna armatura o ali riuscendo poi con l'esercizio a spostarsi nel vuoto con esso. All'atto pratico in una scena free di gioco l'utente che possiede tale abilità potrà muoversi liberamente nei cieli, mentre in una scena di gioco oppure in un duello questa abilità si tradurrà nella possibilità di compiere piccole planate nel campo di battaglia o levitare dal terreno ad una distanza massima del campo d'azione delle tecniche avversarie.


     
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    Come vertici di una croce, lontani e profondamente diversi, le quattro anime angeliche risuonarono in una sinfonia armonica e perfetta: un'unica grande eufonia. Ero intrecciato alle essenze dei miei fratelli più di quanto potessero fare i fili mossi dal cosmo saettante, la voce di Serafo abbracciò tutti noi in una calda stretta materna. Quasi inconsciamente percepii il cosmo esplodere di gioia, allegria, felicità; vani furono i tentativi nel cercare di nascondere un simile giubilo, merito del legame mortale tra vessillo umano e anima divina. Non me ne preoccupai, non avevo bisogno di mostrarmi duro, apatico, eccessivamente angelico.
    Fu solo un momento, un semplice battito di ciglia per un'esistenza immortale nello spirito e nel legame con il cosmo per noi Angeli, ma il nuovo tono cupo di Serafo spazzò quell'idilliaca sensazione di benessere come un'onda del mare quando si infrange sulle deboli fondamenta di un castello di sabbia.
    Avvertii un tumulto risuonare dallo specchio riflettente dorati bagliori creato dal fratello mio. Recise i fili che mi legavano agli altri angeli, penetrò nella mente e nello spirito con somma violenza, accelerò i battiti del cuore e mi costrinse quasi a inginocchiarmi come se fossi stato investito da una possente onda gravitazionale sulle spalle, un fardello troppo grave da portare da solo. Spettri oscuri e iracondi si muovevano sulla superficie dello specchio senza logica alcuna, sembrava che volessero sfondare la cella in cui erano segregati e diffondersi nella dimora figlia di Zeus. Il potere era incontenibile: un miasma di morte imputridì la Piazza dei Venti fino al sacro luogo in cui era custodito il Fiore dell'Elisio. Fu troppo da sopportare.
    Il cosmo esplose ancora ma questa volta era mosso da un impeto fiammeggiante e veemente. Il cosmo non era più un mezzo con cui legare e intrecciare gli spiriti angelici lì presenti ma assunse contorni violenti che mi spinsero ad un unico scopo: offendere. Saette di azzurra tinta lampeggiarono come un cielo in tempesta sugli arti, sul petto, persino negli occhi tramutandoli in un ricettacolo di folgori irregolari e asimmetriche. Chiusi il pugno e lo scaraventai con una forza tale da far tremare i Templi angelici, persino quelli ancora privi del loro custode, sullo specchio ora macchiato di tenebre dense e tangibili. L'impatto fu violento ma risolutore: l'aria pesante e mefistofelica si dissolse, l'oscurità si diradò e la sensazione opprimente sulle spalle scomparve.
    Non permetterò che un simile vituperio si abbatta sul creato del Sommo Zeus - l'affanno si sentiva chiaramente nella voce, gli occhi erano sgranati e fissi lì dove fino a qualche istante prima vi era il cristallino specchio dorato costruito da Serafo - Perdonatemi, l'irruenza non si addice ad un soldato, men che meno ad un soldato - ero sconcertato, pentito di ciò che una simile visione avesse scaturito nel profondo del mio io.
    Che puerile istinto animava il mio spirito, quanto fragile fosse la mia resistenza all'oscurità. Mi sentivo come un bambino scoperto a commettere un furto, chinai il capo e dando le spalle agli altri mi allontanai per poggiarmi ad una colonna dalla ruvida superficie marmorea e recuperare fiato e lucidità.
    Mi ero messo a nudo dinanzi ai miei fratelli, la vergogna si era impadronita di ogni parte del corpo e della mente: sarei stato giudicato per una reazione così incredibilmente vera ma così profondamente umana?
    Info Personaggio

    Indra
    Angelo del Fulmine di Zeus (V)

    Stato Fisico Eccellente
    Stato Psicologico Agitato e in preda alla vergogna
    Cloth Intatta, indossata
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    Diversi eppure uniti, Zeus avrebbe fatto di noi le sue schiere in una nuova battaglia.
    Diversi, per questo necessari l'uno all'altro ? Guardando Serafo rimanevo stupito da come riuscisse a preoccuparsi così sinceramente per gli uomini e ben sapevo a cosa fosse votata l'ira di mio fratello Indra.
    Quanto a Lilith, di lei avevo pochi ricordi e anzi più pensavo a lei più un persistente senso di ansia mi assaliva; guardandola non riuscivo a dire quale fosse il suo ruolo nella nostra compagnia, ed era strano, poichè sentivo mio quello di sapere il posto giusto delle cose.
    Sentivo di sapere quale fosse la parola da dire e quale quella da scartare, quale l'azione da avvallare e quale quella da scongiurare ma soprattutto sentivo che e sempre sapevo chi andasse salvato e chi no.
    Io mi attribuivo il ruolo di un oracolo della vita, di colui che guardando osserva e che osservando comprende anche coloro che sono come serrature chiuse.
    Lilith sfuggiva a questa mia certezza, forse non mi dispiaceva.
    Scossi il capo come stessi scrollandomi di dosso l'incertezza, che vergogna concentrarsi su se stessi anzichè pensare al proprio compito.
    Tornai alle parole di Serafo.



    Ho conosciuto due abitanti delle terre della dama Nera, non ho dubbi sul fatto che sarà il male peggiore che ci si potesse parare innanzi.

    Feci un passo verso Lilith.

    Tuttavia dovremmo lasciar fare al mondo il suo corso, osservare e solo poi intervenire.

    Mi mossi poi come in una danza verso l'iracondo angelo del fulmine.

    Il nostro compito non è prevenire ma curare le ferite del mondo, essere certi che imparino qualcosa dai propri errori.

    Una sigaretta, volevo una sigaretta.
    Cominciava a diventare un vizio.
     
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    ~Cavaliere della Speranza.

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    Legacy ~ I° Post
    Blair Flannigan
    Erano passati pochi minuti da quando la giovane aveva messo piede nel tempio a lei dedicata, o meglio, allo Spirito Angelico di cui era diventata l'ospite, eppure nonostante fosse la prima volta che vi entrava era come se fosse vissuta sempre lì, e in un certo senso era come se lo fosse. Una moltitudine di ricordi cominciarono ad affollarne la mente, erano frammentari e sbiaditi, quasi una carrellata di immagini sconnesse montate malamente tra loro, tuttavia una consapevolezza innata la pervase, nonostante i volti diversi si trattava ogni singola volta di Chione, ma prima che potesse domandarle quante volte era successo, l'ultimo volto la scosse profondamente, tanto da farla cadere sulle ginocchia sul pavimento polveroso.

    «Quel.. quel volto.. non è possibile..»

    Balbettò incredula e terribilmente confusa, mentre calde lacrime ne solcavano il volto, era assurdo, non poteva assolutamente essere così.

    °Quello è.. o meglio, era, il mio vero aspetto diverse epoche fa.. perchè?°

    Chiese con un pò di rammarico, da troppo tempo era costretta a prendere il corpo di una mortale per assoggettarlo alla causa, eppure quella ragazza era diversa, non era riuscita a sopprimerne la mente, forse ciò era dovuto al proprio livello di potenza, molto lontano da quello che si poteva definire il suo reale livello di potere com'era stato in passato, oppure era dovuto alla forte forza di volontà di Blair, tuttavia non aveva importanza perchè quella situazione non le dispiaceva, anzi, era divertente interagire con lei, quindi optò per lasciare le cose così.

    «W-Willow.. sei.. sei uguale a lei..»

    Rispose singhiozzando la giovane, portando le mani al volto per nascondere le lacrime che sgorgavano copiose.

    <b>°La tua amica.. non è un caso se ci somigliamo, lei do..°


    Replicò mentalmente per poi interrompersi di colpo quando una voce riecheggio nella sua, o meglio nella loro mente, uno di loro, un Angelo, le stava chiamando a raccolta e come loro anche i loro fratelli.

    «Lei cosa?»

    Replicò Blair ignorando prestando poca attenzione alle parole dell'altro Angelo e dimostrandosi più interessata a quelle non dette da Chione.

    °Ci hanno convocato, dobbiamo andare.. riprenderemo il discorso in seguito..°

    Tagliò corto l'Angelo

    «No.. non ci pensare neanche, prima parliamo di questa cosa.. poi andiamo dove ti pare..»

    Rispose contrariata Blair, lei aveva detto che non era un caso la sua somiglianza con Willow, quindi sapeva qualcosa di cui la giovane non era a conoscenza, e la cosa la incuriosiva non poco.

    °Non è il momento di parlare di questo.. i cosmi dei miei fratelli si stanno già radunando nella piazza dei venti.. faremo tardi..°

    Le disse mentalmente l'Angelo, cercando di esortarla.

    «Non m'interessa, voglio saperlo o non ce ne andiamo da qui..»

    Ripetè con fermezza la giovane.

    °Credimi quando ti dico che non è un buon momento, ti farà male.. lasciami andare alla riunione con i miei fratelli senza intromettermi, e appena sentito quello che hanno da comunicarmi ti racconterò tutto.. ci stai?°

    Rispose mentalmente Chione, non essendo ancora in pieno possesso dei propri poteri non era in grado di sopraffare completamente la volontà di Blair, avrebbe potuto metterla a tacere per un lasso di tempo limitato, ma avrebbe preferito non dover ricorrere a tanto.

    «Va bene.. ma vedi di sbrigarti..»

    Rispose controvoglia, lasciando il proprio corpo all'Angelo che, senza perdere ulteriore tempo, si precipitò alla piazza dei venti con un sorrisetto compiaciuto sul volto, giunta nei pressi della fontana rallentò il passo nascondendosi non vista dietro una colonna mentre uno dei suoi fratelli plasmava con i propri poteri una sorta di specchio, invitando poi gli altri presenti a guardare, due ragazzi ed una ragazza.

    °Visto? Mi hai fatto fare tardi.. è già iniziata..°

    Disse mentalmente sgridando Blair, per poi tornare a concentrarsi sullo specchio dove nel frattempo delle ombre scure presero forma, ed una sensazione di morte e malvagità venne emanata dallo specchio stesso, turbando la quiete della piazza.

    *Tsk.. è tua la colpa..*

    Replicò mentalmente la giovane, quando per un istante si intravide nello specchio il volto di una bambina, prima che l'Angelo prendesse nuovamente la parola rivelando che il male era tornato e che la Regina Nera voleva svegliarsi. Era palese a chi si riferisse, sospetto confermato anche dalle parole di uno dei suoi fratelli vestito completamente in nero, non ne condivideva il pensiero però, mentre la reazione dell'altro lo sorprese era così, come dire, poco appropriata ad un'angelo, le sembrava di conoscerli tuttavia i ricordi a riguardo erano vaghi e al momento le sfuggivano i nomi.

    »Reazione davvero molto "umana" la tua.. comunque non preoccuparti«

    Sentenziò da dietro la stessa colonna dove si era appoggiato il tipo che aveva avuto la reazione esagerata, dopo essersi scusato della sua irruenza con i fratelli, per poi posargli una mano sulla spalla e proseguire oltre avvicinadosi al ragazzo vestito completamente di nero.

    »Mi presento a voi, dietro a queste sembianze Chione, Angelo del ghiaccio..«

    Disse facendo una breve pausa per poi volgere un'occhiata al tipo vestito di nero.

    »Non condivido il tuo pensiero fratello, il nostro compito dovrebbe essere proprio prevenire, non curare quando ormai è troppo tardi..«

    Detto ciò rimase in silenzio, aspettando le reazioni dei suoi fratelli e sorelle, cercando al contempo di percepire al di là delle loro diverse fattezze la loro Angelica natura, sentiva di conoscerli, ma era ancora tutto molto nebuloso nella sua mente.
    Informazioni Personaggio
    LINK SCHEDA: Link Scheda
    ENERGIA: Verde
    CLOTH: Panoplia dell'Angelo del Ghiaccio [Liv. VI]

    STATUS MENTALE: Curiosa
    STATUS FISICO: Ottimo
    STATUS CLOTH: Ottimo, non indossata

    ABILITÀ UTILIZZATE: Nessuna
    TECNICHE UTILIZZATE: Nessuna

    Narrato | «Parlato» | *Pensato* | <b>"Telepatia" | »Parlato Chione« | °Pensato Chione°

    «La Notte è sempre più buia prima dell'alba..»


    Edited by Anubis_44 - 21/10/2019, 02:55
     
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    La situazione cominciava a diventare sempre più interessante, forse non era stata una cattiva idea andare a curiosare per comprendere meglio le linee di pensiero dei miei fratelli.
    Mi resi conto che sapevo davvero poco di loro, eppure per un attimo, mi era parso di conoscerli fino in fondo da sempre.
    Serafo, probabilmente il più “anziano” tra noi, ma non per questo il più saggio, aveva preso subito parola, mostrandoci qualcosa che in parte stava andando a stuzzicare i miei istinti più nascosti.
    Ombre in un cristallo, presagi di morte e distruzione per degli sciocchi mortali incapaci di vivere.
    Semplicemente musica per le mie orecchie …
    Eppure, in quell’oscurità, avevo intravisto per un attimo il volto di una bambina, la cui presenza stonava, ma allo stesso tempo risultava paradossalmente perfetta in un simile contesto.
    Forse l’innocenza sopraffatta dalla crudeltà … o, ancora meglio, la crudeltà stessa mascherata da purezza.
    Già, quest’ultima idea mi piaceva di più e rispecchiava molto tutto ciò che da sempre avevo imparato sugli esseri umani: in nessuna anima, in nessun cuore, non c’era mai stato nulla di veramente puro e innocente.
    Gli umani non erano fatti per il prezioso dono della vita e presto se ne sarebbero accorti, sempre che qualcuno non si fosse intromesso.
    Qualcuno come Indra, un agglomerato di muscoli e rabbia. Irruento e fuori luogo, proprio non riuscivo a comprendere la sua reazione così esagerata e che non approvavo affatto.
    Sembrava tenerci molto a quei vermi che strisciavano sulla terra, per questo mi chiesi quale fosse stata la sua ultima esperienza terrena … ero particolarmente curiosa di conoscerla.
    E poi c’era lui, Flama, il primo che avevo notato, l’unico che mi aveva incuriosita per il suo abbigliamento e che stava attirando maggiormente la mia attenzione con le sue parole.
    Ma non ero ancora sicura di lui, potevo considerarlo davvero un fratello avente il mio stesso pensiero?
    Stavo per rispondergli, quando sopraggiunse una nuova voce da una colonna non molto distante da me.
    Una ragazza, Chione, un’altra di cui ricordavo davvero poco, quasi nulla.
    Curioso come si fosse prodigata per rassicurare Indra sulla reazione inappropriata e troppo “umana” che aveva avuto, anche se in quel momento chi mi preoccupava realmente era Serafo e la sua spocchiosa aria autoritaria nell’esporci notizie che, dal mio punto di vista, non mi riguardavano affatto.
    Decisi di ignorare ogni commento che c’era stato, tranne quello di Flama, di cui per tutto il tempo avevo sentito gli occhi scrutarmi, quasi come in cerca di comprensione e forse supporto?
    giphy
    “Imparare …”
    Sorrisi, scuotendo il capo e guardandolo negli occhi.
    “Pensi davvero che siano in grado d’imparare qualcosa dai loro stessi errori?”
    Mi spostai lentamente, voltandomi per allontanarmi da tutti di qualche passo.
    “Andiamo, siamo obiettivi … cos’hanno imparato in tutto questo tempo?”
    Tornai a guardarli, osservando attentamente le espressioni nei loro volti.
    “Violenza, odio … rabbia …”
    Un rapido sguardo a Indra accompagnò quell’ultima parola.
    “Essi vivono di questo, perché li fa sentire i padroni del mondo e troppo spesso dimenticano la paura e il rispetto verso chi li ha creati, verso chi continua a tendere loro una mano.”
    Non volevo ancora rivelare la mia posizione, ma di certo non avrei mai potuto nascondere i miei pensieri, a maggior ragione se sarebbero serviti ad educare, a correggere quelli dei miei compagni.
    Forse, per un attimo, avrei potuto far credere a Flama di essere completamente in disaccordo con lui, ma allo stesso tempo, non potevo espormi troppo, non davanti a tutti, non quando avrei potuto portare proprio lui dalla mia parte.
    “Non possiamo limitarci ad osservare, dovremmo andare a controllare cosa sta succedendo e agire di conseguenza.”
    Un appagante sterminio di massa sull’isola della Regina Nera, sarebbe stato, senza dubbio, un ottimo inizio della mia nuova vita.
    Dopotutto, anche quello era un buon modo per “prevenire”, eliminare il problema alla radice, estirpare la peggiore erbaccia dell’umanità e magari diventare gli artefici della totale estinzione dell’intero pianeta.
     
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    Eravamo tanto diversi nel modo di intendere il compito che ben presto mi ritrovai isolato. Vedevo le cose con un accento che le declinava verso la neutralità più pura mentre i miei compagni vedevano nell'intervento il metodo più rapido per ottenere la salvezza.
    Tutti ma proprio tutti si dicevano pronti a fare quanto in loro potere.

    Potrai non essere in accordo con me Chione ma è a Zeus che io rispondo: il mio compito non è preservare la razza umana dall'errore ma evitare che l'errore li porti alla morte. Essi devono essere liberi, finanche di richiamare sulla faccia della terra la più tremenda delle calamità, e poi, pentirsi.

    Indicai con l'indice Lilith e poi lo agitai lento come fosse un pallottoliere esile e delicato.

    Una cosa, una l'hanno imparata: pregare. Pregare che qualcuno li salvi, e poi, pregare che chi li ha salvati rimanga a proteggerli.

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    Mi voltai verso Serafo usando lo sguardo più serio e profondo di cui fossi capace.

    Quindi no Serafo. Se mi chiedi di intervenire e sventare questo avvenimento io mi nego a Voi. Risponderò a Zeus del mio gesto se quando sarà necessario la mia forza non basterà a riparare ai loro misfatti.

    Strinsi le dita serrandole in pugni che nascosi dietro la schiena.

    E' il dolore che insegna agli esseri umani la retta via: essi necessitano di cadere e in quel dolore noi saremo la luce.

    Quanto mi costava essere così freddo con i miei compagni, fortunatamente il corpo che abitavo era perfetto per mascherare le emozioni. La sua espressività era a tratti piatta a tratti assente, molto poco lasciava trasparire.
    Mi rivolsi nuovamente a Lilith.

    Sento nelle tue parole poca fiducia in loro: bene, vieni con me, osserveremo insieme come essi cadono e come pregano per il nostro aiuto. Non sprecare una goccia del tuo sangue per risparmiarne una a loro.

    Rottura: gli angeli si sarebbero schierati in due linee di intervento differenti o qualcuno avrebbe provato a farmi cambiare idea? A dire il vero non avevo dubbi sul fatto che dovessero gli angeli attendere gli eventi.

     
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    Ci sono pugnali nei sorrisi degli uomini

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    aZo9vO3Serafo, Angelo dello Spirito
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    Nella piazza dei venti molte cose accaddero che d'improvviso anche la minaccia della regina oscura parve passare in secondo piano.
    La famiglia divina discuteva, come per secoli era stato, su quale fosse il destino degli esseri umani e quale potesse essere la loro funzione.
    Imparare dagli errori mai era accaduto, e ciò non avveniva a causa di una grave mancanza: quella di coscienza dell'umanità unita. Tanto era fallace la memoria del genere umano che tanto più dargli fiducia, ove mai questa dovesse esservi, non rappresentava scopo alcuno.

    Così l'angelo dello spirito stette prima ad osservare quelle ombre sentendo dietro sé il vociare dei fratelli.
    Rifletté a lungo sulle loro parole e capì che la maggior parte di essi era votata alla causa. Flama d'altronde aveva un pensiero differente, poiché egli era stato investito d'autorità per conto di Zeus stesso, ma d'altronde ciò non voleva dire che il padre lo teleguidasse poiché egli era un soldato con libero arbitrio. Così era per tutti loro, ma le loro azioni sarebbero ricadute su quel mondo e su loro stessi.

    Tra di loro Blair ed Indra erano giunti in un secondo momento ed il secondo aveva dato spettacolo per rabbia e preoccupazione. Tipicamente colei che invece, forse tra le più giovani, aveva adottato corpo di donna era rimasta più pacata ed impassibile. Lo preoccupò la concezione di Lilith, che in quel bellissimo aspetto celava in quell'epoca una malsana attitudine alle tenebre. Così, com'era suo compito fare, l'anziano li redarguì.

    «Si frastaglia il mio animo nel legger in voi intenzioni tanto diverse, altresì teatrali che tendono al dramma».
    Spiegò l'angelo occultando lo specchio da qualsiasi immagine oscuro che, a suo parere, fin troppo aveva tediato i loro occhi e quel luogo sacro.

    «Ognuno di voi ha un proprio credo, ed è inevitabile che diversi pensieri affollino le nostre menti. D'altronde siamo davvero qui per questo motivo? Noi siamo l'esercito armato dei padri di tutto. Non veniamo richiamati per diletto, ma per coscienziosa sapienza ed ineluttabile voto. Flama, il male che abbiamo veduto è troppo pericoloso: mentre dalle guerre tra uomini essi, forse, possono trarre insegnamento ma non da una guerra divina».
    Passò quindi a Lilith ma la guardò soltanto, profondamente, mentre le indirizzava le proprie parole che erano a tutti rivolte.
    «Per i nostri padri gli umani non sono soltanto giocattoli graditi. Essi sono la causa e l'essenza stessa dell'esistenza divina. Vi sono necessari ed i padri li hanno messi a dominio di questo mondo, che governano per volontà di Zeus. Quella volontà noi dobbiamo preminentemente salvaguardare».

    Udendo tale sprezzo rivolto da Flama alla causa degli umani ragionò su quanto egli potesse essere realmente il portatore della volontà divina. Era giovane, meno degli altri presenti, ed aveva forse per questo conosciuto soltanto epoche di ammassi umani che avevano perduto la propria anima.
    Così improvvisamente gli occhi di Serafo si assottigliarono. L'aria divenne pesante e la voce del guerriero celeste perse ogni connotato semi-divino. L'ammonimento ai suoi fratelli fu perentorio:
    «I nostri padri non sono misericordiosi, né tanto meno capiscono la differenza tra un umano profano ed un guerriero celeste che alla loro volontà non s'attiene. Per loro volontà noi esistiamo e veniamo sulla terra comandati ai loro scopi. Ognuno di noi ha libertà di servirli ma, badate bene, contraddirli non è saggio».


    Note

    Status Fisico:Illeso
    Status Mentale: Illeso
    Status Cloth: Intatta (Indossata)
    Sheda: Serafo, Angelo dello Spirito
    Note: fatevi un po' di pippe su sta cosa

    Tecniche Usate:

    Abilità Usate:

    1 - Fabbro Divino [Passiva]: Il cavaliere in possesso di tale abilità sarà il custode dei misteri della creazione e della riparazione delle sacre armature, riuscendo a riconoscerne la storia, scorgerne le più piccole crepe e di riuscire a ripararle grazie al sangue di un cavaliere che deciderà di donare parte della sua linfa vitale all'armatura. Tale conoscenza in battaglia donerà anche un piccolo vantaggio, infatti il depositario di tale abilità riuscirà a riconoscere qualsiasi armatura si ritrovi di fronte, nemica o non, e scorgere punti deboli o parti più deboli per sfruttare a proprio vantaggio cercando di danneggiarla con attacchi ben mirati.

    2 - Controllo del Cristallo [Attiva]: Versatile quanto temibile abilità. Il cavaliere grazie al suo cosmo riuscirà a cristallizzare o generare una sostanza dall'aspetto simile al vetro ma estremamente più resistente. La sua utilità è estremamente variegata sia in battaglia che per qualsiasi altro compito che va dal creare costruiti inanimati, ad armi bianche, a spuntoni da poter scagliare, scudi o barriere ad enormi forme geometriche da far esplodere per poi dirigere una pioggia di acuminate schegge verso l'avversario. Peculiarità che accompagna tale materiale oltre alla sua grande resistenza e durezza e la sua capacità nel riuscire ad accumulare ed concentrare il cosmo del suo possessore per rilasciarla sotto forma di energia distruttiva.


    3 -[Abilità di casta ] Volo [Attiva]:L'atto pratico che mostra come il cosmo sia in grado di rompere il vincolo delle leggi fisiche, ad essere elusa è la basilare ma importante legge della gravità, infatti il cavaliere riuscirà a levitare rimanendo sospeso nell'aria senza aiuto di alcuna armatura o ali riuscendo poi con l'esercizio a spostarsi nel vuoto con esso. All'atto pratico in una scena free di gioco l'utente che possiede tale abilità potrà muoversi liberamente nei cieli, mentre in una scena di gioco oppure in un duello questa abilità si tradurrà nella possibilità di compiere piccole planate nel campo di battaglia o levitare dal terreno ad una distanza massima del campo d'azione delle tecniche avversarie.


     
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10 replies since 17/9/2019, 09:19   424 views
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