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.Fight Test
Dom_94 vs Shenin
Vi ritrovate teletrasportati in questa arena
Un'arena di pietra rossastra sospesa al centro di una costruzione di forma cilindrica e collegata al perimetro di questa da una serie di pontili anch'essi in pietra ma terribilmente stretti e angusti al punto da poterlo attraversare come un equilibrista con un piede per volta. L'arena circolare ha un diametro di 20 metri e ognuno di voi si ritrova alle estremità del cerchio, molto vicino al baratro. In fondo ad esso scorgete un fiume verdastro, che rilascia un odore acre, esso è formato da Elementi Corrosivi
Divertitevi, divertiteci e date fondo al vostro intero potenzialeCITAZIONESemplice scontro 1 VS 1 a Energia Verde!
Il duello sarà strutturato in un post di presentazione più altri 4 di combattimento, più un post finale conclusivo. Buon divertimento. -
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« Fight Test »
La giovane fanciulla stava camminando da quelli che, oramai, sembravano interminabili minuti, all'incirca trenta ne riuscì a contare, quando i suoi passi non smisero di toccare la sabbia e toccarono ciò che sembrò una pietra liscia e dal colore grigio dello smog delle grandi città che, nonostante la sua giovane età, riconobbe bene. Lo stupore le fece aprire leggermente la bocca e quella palla che portava sempre con sé, che dapprima rimbalzava riecheggiando nell'aria circostante tra il terreno e la mano, lentamente cadde e cominciò a rotolare, entrando in quella che sembrava una grotta che si andava lentamente restringendo. Corse velocemente verso di essa, stando attenta a dove metteva i piedi.
-ASPETTA, EHY! Dove diavolo è andata a finire quella dannata palla, dannazione... Non posso chiamare papà per farmene creare un'altra, mi prenderà per stupida. -
E così si addentrò all'interno di quella grotta, fino a quando una luce non la abbagliò, tanto da farle mettere le mani davanti al viso; tale luce, bianca, candida e senza calore, la avvolse completamente, dalla testa ai piedi. Non appena riaprì gli occhi, si ritrovò all'interno di una immensa arena oramai diroccata di un colore rosso simile al sangue oramai solidificato, mischiato con una terra rossa di chissà quale luogo. La sua forma cilindrica permetteva a DS1189 di muoversi sul perimetro, collegato da sottili e traballanti pontili alla grandissima arena circolare al centro di quel mistico luogo. Ella provò ad indietreggiare ma, con immensa sorpresa, al di fuori delle mura, in un vasto mare verde, sembrò esserci un liquido in grado di sciogliere qualsiasi cosa, tanto che, non appena cadde qualche piccola pietra dall'arena, esse vennero completamente sgretolate al solo tocco con quella strana melma verdastra. La giovane donna deglutì e, in una luce violastra, l'armatura di Cariddi la avvolse completamente a sé.
Cosa diamine sta succedendo? Perché mi trovo qui? E... soprattutto... quello chi è?
Vide dall'altra parte materializzarsi una strana ombra nera, senza volto, ma che di lì a poco, probabilmente, avrebbe assunto una forma più umana. La giovane alzò le braccia inclinando di qualche grado le dita, come in una posizione da presa con gli artigli che, tuttavia, non aveva; nello stesso momento il suo ginocchio destro si piegò leggermente all'indietro, come a renderla pronta per uno scatto verso il bersaglio che, di lì a poco, avrebbe dovuto affrontare. Quegli istanti sembrarono infiniti per la fanciulla che, tuttavia, non perse l'occasione di sorridere anche in quel caso, sogghignando e accendendo la sua voglia di un combattimento alla sua altezza.Info Pgnarrato ; -parlato-; pensato
Nome: Dark Star 1189
Energia: Verde
Scale: Scale di Cariddi [Grado III]
Status Fisico: Condizioni perfette.
Status Psicologico: Concentrata.
Status Armatura: Perfetta, idossata.
Link Scheda: DS1189Tecniche Utilizzate:code © hitsuga
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Fight Test
Post 1
Il destino a volte agisce per vie incerte, incomprensibili agli uomini e portatrici di risvolti inaspettati, inattesi.
Per questo l'uomo dovrebbe sempre valutare ogni situazione, ogni cosa, sotto ogni punto di vista e soprattutto oltre il banale. Perché sta lì, sta tutto lì, il grande inganno: ci si ferma alla banalità, all'apparenza, a quel che Illusoriamente giunge allo sguardo e alla mente. Se solo la realtà venisse analizzata, se ad essa venisse rivolta la giusta attenzione, se non ci si fermasse all'illusoria superficie... sì, se tutto questo si facesse, tragedie immani si potrebbero evitare.
Tragedia proprio come la mia morte ed i risvolti che portarono tale episodio della mia vita passata.
Era proprio ciò a cui stavo pensando in quel frangente in cui passeggiavo, indossando la mia surplice, nelle vaste lande desolate dell’Ade.
Non vi fu un unico momento, neanche un attimo, in cui non pensai se non fossi morto a cosa mi avrebbe riservato la vita. Chissà cosa mai il destino mi avrebbe riservato, sebbene ciò che ero adesso non mi dispiaceva affatto. Essere un umile servitore del Sommo Ade sarebbe potuto essere il massimo a cui avrei potuto aspirare.
Nel momento in cui la mia camminata inesorabile non cessava, una luce bianca soave mi avvolse senza che potessi reagire, senza che potessi fuggire da essa. Probabile era il volere degli dei e, soprattutto, del Sommo Ade.
In un attimo venni teletrasportato e, non appena riaprii gli occhi, mi ritrovai in una strana piattaforma circolare.
Aveva tutta l’aria di essere un’arena dal color rosso come il sangue ormai asciutto. Notai subito dall’altra parte un ulteriore persona e prima di guardarmi attorno, mi preparai per un eventuale duello.
Lo sguardo sbieco girava attorno per studiare esattamente ogni minimo dettaglio del luogo in cui mi trovavo: al centro presentava una piattaforma circolare collegati da dei pontili; sotto di essi vi era una melma verde come il veleno, probabilmente un liquido corrosivo e lo potevo percepire dall’oore acre che tale sostanza emanava.
Fu un attimo, un secondo proprio in cui analizzai l’area, quando il mio sguardo venne riportato al mio presunto avversario.
E tu chi diavolo sei e che diamine ci facciamo qui?
La mia voce rimombò potente nell’aree quasi a intimidire chiunque avrebbe osato a torcermi un capello. Un destino triste e misero avrebbe atteso chiunque avesse osato sfidarmi e quindi non restava che attendere che il tempo facesse il suo corso.
Narrato — Parlato — pensato
NOME → Damon No Belial
CASTA → Spectre Di Hades
ENERGIA → Verde
SURPLICE → Belial
FISICAMENTE → Ottimale
MENTALMENTE → Pronto Per la Battaglia
STATUS SURPLICE → Integra, Indossata
ABILITÀ →
TECNICHE →code © hitsuga
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« Fight Test »
L'aere corrotto dai fumi di quello strano liquido verdastro stava cominciando a salire verso l'arena dal color rosso spento; DS1189 stava fissando la figura di fronte a sé che, dopo qualche attimo immobile, si era rivelata alla "luce" circostante mostrando i propri lunghi capelli di un rosso fuoco, vivo, che gli scendevano fino alla schiena. Sembrava proprio come lei, aveva degli occhi accesi di una strana luce, probabilmente legata al sogno della sua divinità, oltre ad un'armatura completamente nera e rossa, con due enormi corna che formavano quasi una spirale verso l'alto, mentre sul petto due enormi simboli gialli sembravano degli occhi in grado di poter scrutare nell'animo di ogni uomo. Temibile, sì, ma al suo cospetto vi era la giovane donna dall'armatura quasi aliena nelle forme, violacea e con due enormi spalline che avvolgevano tutt'intorno il collo, insieme a due corna che sembravano formare il simbolo zodiacale dell'Ariete. Una leggera aura viola usciva dalle piccole fessure della Scale, aperture che consentivano all'aria di entrare ed uscire in modo da non appesantire troppo i movimento di colui che la indossa. Intorno alla figura del progetto Dark Star si formarono delle piccole larve che, velocemente, emettendo un leggero bagliore violaceo che l'altra figura avrebbe percepito come essenza cosmica, si trasformarono in quindici stupende farfalle bluastre che presentavano, in nero e sulle ali, il simbolo di ciascuno dei quindici arcani maggiori utilizati nei tarocchi; d'altronde, qualsiasi gioco di carte o qualsiasi oggetto che presentava la possibilità di essere usata per un qualche tipo di gioco, risvegliava quella strana eccitazione dentro alla giovane protettrice di Atlantide.
E tu chi diavolo sei? E che diamine ci facciamo qui?
La donna non gli diede neanche una risposta. Scattò verso di lui, saltando poi verso il centro dell'arena: aveva ben capito che non fosse uno dei suoi alleati e che il motivo per cui era stata trasportata fin lì era quello di partecipare ad un "gioco". Non voleva tirarsi indietro e la sua competitività prese il sopravvento.
Alzò il pollice e l'indice di entrambe le mani, come due pistole, puntandole verso il suo bersaglio, mentre frenava la sua corsa mettendo la gamba destra davanti a quella sinistra, scivolando di qualche centimetro. Due piccolissime sfere cosmiche si scagliarono sopra la testa del suo avversario, verso uno dei pilastri che erano presenti, in modo da riuscire a farlo crollare ed eventualmente colpire l'avversario o costringerlo a muoversi da quel punto; nello stesso momento le farfalle dapprima create si riunirono in un'unica enorme farfalla del genere morpho menelaus, un'enorme farfalla dalle ali blu metallico. Esse, muovendosi a gran velocità, diedero l'impressione di essere, effettivamente, un'unica farfalla in grado di volare in modo leggiadro e violento verso la figura. Tuttavia, invece di colpire il bersaglio, si diversificarono in due lunghe file diverse, sgretolando la figura enorme della farfalla blu, scagliandosi in due fasci verso la destra e la sinistra di quello spiazzale circolare. L'obiettivo della giovane donzella era quello di creare un diversivo che avrebbe incapacitato il suo nemico e che, secondo la sua esperienza, non avrebbe avuto la pazzia necessaria lanciarsi incontro al suo avversario ma schivando verso una delle due vie laterali, mentre le farfalle, intrise di cosmo, avrebbero colpito l'uomo causandogli abbastanza danni fisici da dare subito un chiaro vantaggio alla discepola di Poseidone. Dopo il crollo del pilastro si alzò una lieve polvere dovuta dallo sgretolamento del materiale roccioso utilizzato per creare l'arena, oltre all'impatto con il pontile sottostante. DS1189 restò concentrata, piegando entrambe le ginocchia e alzando entrambe le braccia una parallela all'altra, dalle due parti opposte del capo.
-DS1189, z zadavaĺnienniem. Mi dispiace di esserti capitata in questo giochino, sappi che sono molto competitiva e non ho intenzione di lasciarti vincere.-
E nel frattempo le farfalle dapprima create si dispersero, riunendosi in un'aura circolare intorno alla ragazza.Info Pgnarrato ; -parlato- ; pensato
Nome: Dark Star 1189
Energia: Verde
Scale: Scale di Cariddi [Grado III]
Status Fisico: Condizioni perfette.
Status Psicologico: Concentrata.
Status Armatura: Perfetta, idossata.
Link Scheda: DS1189Tecniche Utilizzate:
Impieratryca matyliok (Offensiva): La giovane donna utilizza il suo cosmo per richiamare le farfalle in un unico punto, che formeranno una grande farfalla cosmica. Essa, volando al di sopra della sua testa, si scaglierà contro il suo avversario, potendosi anche dividere in diversi fasci in grado di coprire un raggio più ampio. Una volta toccato il terreno o il nemico tali farfalle avranno un violento impatto fisico, potendo causare danni fisici di diversa intensità, dipendentemente dalla difesa dell'avversario.-code © hitsuga
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Fight Test
Post 2
In un attimo il destino cominciò a tessere i propri filamenti e a fare il suo corso, proprio quando la giovane che era posta a qualche metro da me fece la sua mossa.
Attorno al mio avversario si formò un aura di essenza cosmica ed oltre non riuscì a perceperire
Scattò verso di me, saltando verso il centro dell’arena ma fu proprio in quel momento che decisi di attaccare. Mossi molto velocemente le braccia prima che la mia avversaria potesse giungere a terra e scatenai la forta dirompente dell’aria, creando un tornado dalla forza immane che probabilmente avrebbe scaraventato il mio avversario a diversi metri di distanza se mai l’avesse colpito.
Non persi minimamente la concentrazione, ero concentrato su di lei e non distoglievo lo sguardo sul suo corpo che speravo prima o poi potesse diventare un cadavere. Notavo tutto, tutto ciò che stava accadendo attorno a me sebbene le mie energie erano concentrate sull’elemento aria che stavo scatenando senza possibilità di frenata. Potevo sempre aggiungere qualcosina e probabilmente l’avrei fatto.
Non restava che attendere l’esito della battaglia e che il destino continuasse a fare il suo corso.
Narrato — Parlato — pensato
NOME → Damon No Belial
CASTA → Spectre Di Hades
ENERGIA → Verde
SURPLICE → Belial
FISICAMENTE → Ottimale
MENTALMENTE → Concentrato
STATUS SURPLICE → Integra
ABILITÀ → Venti Di Passione Infernali: L'aria, il secondo elemento al servizio dello Spectre appartenente alla Stella Del Cielo Intelligente.
Elemento dotato di grandi potenzialità, per mezzo del quale Damon risulta in grado di generare devastanti combinazioni se associato al fuoco; tuttavia, il ventaglio di impieghi resi possibili dal dominio sull'elemento più importante, tra quelli presenti in natura, risulta davvero vasto ed addirittura in grado di donare da solo, il potere al Belial di privare della vita qualsivoglia essere vivente.
Si passa infatti dalla generazione di correnti più o meno intense (in grado anche di interagire con eventuali attacchi di matrice cosmica od elementale in quanto anch'essi, per muoversi nello spazio, utilizzano l'aria come mezzo), all'alterazione della pressione in una zona ben precisa o in una folata di corrente, ad eventi ben più sottili e letali quali la rarefazione dell'atmosfera di aree bersaglio, ove la carenza di ossigeno può creare gravi danni a chi vi si viene a trovare all'interno (danni letali ed only GDR), o la generazione di imponenti correnti discensionali su di un bersaglio ove il rischio concreto di venire da esse schiacciati e spappolati si manifesta in tutta la sua crudeltà...
Le applicazioni di tale maestria in battaglia risultano quindi molteplici e poco scampo possono lasciare anche ad avversari di grande caratura e grande potere.
TECNICHE →code © hitsuga
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